La vitamina C d’inverno? Un’ottima scelta!

Giulia Parodi Nutrizionista

Dicembre 1, 2020

Con l’arrivo dell’inverno è opportuno aumentare l’assunzione di acido ascorbico, meglio conosciuto come vitamina C, una vitamina idrosolubile che non può essere sintetizzata dall’organismo. Si tratta di una delle vitamine più note, insieme alla vitamina D, la vitamina del sole. Fin da quando siamo piccoli la nonna ci preparava una spremuta d’arancia non appena iniziava un accenno di raffreddore. Vediamo perchè la nonna aveva ragione!

Quali sono i benefici della vitamina C?

La vitamina C svolge importanti funzioni fisiologiche, partecipando ad un gran numero di reazioni come cofattore di diversi enzimi.

Uno dei processi più importanti cui partecipa l’acido ascorbico, in funzione di cofattore, è la biosintesi del collagene. Le fibre di collagene rappresentano un elemento fondamentale del tessuto connettivo.

La vitamina C partecipa alla sintesi della carnitina, una sostanza necessaria per il metabolismo dei grassi: la carnitina trasporta infatti gli acidi grassi, liberati dai trigliceridi, all’interno dei mitocondri, dove possono essere utilizzati per produrre energia.

L’acido ascorbico è importante anche per il metabolismo del ferro. Ne aumenta infatti l’assorbimento a livello intestinale.

Inoltre la vitamina C è ben conosciuta per essere un ottimo antiossidante. Per questa sua azione l’acido ascorbico aumenta le difese del sistema immunitario e aiuta l’organismo a prevenire l’insorgenza di tumori, in particolare allo stomaco. La vitamina C è in grado di neutralizzare la formazione di radicali liberi, per questo è particolarmente raccomandata l’assunzione di questa vitamina per i fumatori e per chi svolge allenamenti particolarmente intensi

Quali sono le fonti principali in natura?

Come tutti ben sappiamo gli agrumi sono i frutti che contengono vitamina C, ma non sono gli unici. Infatti anche kiwi, fragole, ribes nero, ananas ne sono ricchi, così come alcune verdure, come pomodori, peperoni, broccoli, rucola, cavolfiori, cavolo e spinaci. Il contenuto di vitamina C nei cibi, tuttavia, subisce un calo in seguito a cottura o conservazione. Per esempio, per assumere maggiormente la vitamina C da una spremuta di arancia è necessario consumarla entro 10 minuti da quando la si prepara.

Qual è la quantità giornaliera consigliata?

La dose giornaliera consigliata varia con l’età e lo stato fisiologico (gravidanza, allattamento). Seguendo i LARN (livelli di assunzione di riferimento di nutrimenti ed energia per la popolazione italiana), si passa da 25-45 milligrammi al giorni in età pediatrica fino a 75 milligrammi al giorno in età adulta.

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