Frutta secca in tavola; non solo a Natale!

Giulia Parodi Nutrizionista

Dicembre 22, 2020

Ci siamo: ormai manca poco a Natale! Si inizia a far scorta di frutta secca, sia tra gli scaffali del supermercato che tra le bancarelle del mercato. La frutta secca sulle nostre tavole nel periodo natalizio è un classico intramontabile, ma da dove nasce questa tradizione? In passato veniva regalata a Natale come una sorta di dolcetto per le sue proprietà energetiche. Anche se ormai si è passati a regali totalmente diversi il loro consumo è rimasto nella tradizione.

Frutta secca a guscio: quali benefici?

Ad oggi sono numerosi gli studi scientifici che supportano gli effetti positivi della frutta secca a guscio nella prevenzione di patologie cronico-degenerative, in particolar modo nelle malattie cardiovascolari. In particolare molti studi hanno riportato un miglioramento del profilo lipidico associato al consumo di mandorle, ma anche di altri frutti a guscio, sia in soggetti normali che moderatamente ipercolesterolemici. Oltre all’effetto ipolipemizzante, il consumo di frutta a guscio sembra avere altri effetti benefici sui marcatori dell’infiammazione, sulla funzionalità vascolare e sulla pressione arteriosa. Questi benefici sarebbero associati alle componenti nutrizionali della frutta secca, come acidi grassi insaturi, fibra, acido folico, minerali e composti bioattivi.

Come consumare con consapevolezza la frutta secca a Natale?

Come abbiamo visto, la frutta secca è ricca di miracolose virtù, tuttavia ha anche una notevole densità calorica!  Un consiglio per chi volesse mantenere la tradizione della frutta secca a Natale senza però rinunciare all’aspetto “healthy” è quello di limitare le porzioni al massimo a 30 grammi. Inoltre l’ideale sarebbe sfruttare la frutta secca nella preparazione degli antipasti, cosi può migliorare notevolmente il gusto e aumentare il senso di sazietà, facilitando quindi il controllo delle assunzioni delle portate successive.

Inizia una consulenza!